dott.ssa Annunziata Taccone, Biologo Nutrizionista a Roma
Quante volte ci è capitato di vedere sulle confezioni di cibo la dicitura “senza zuccheri aggiunti” e magari di preferire quel prodotto ad un altro per questo motivo? Diverse volte sicuramente.
In un’epoca come quella di oggi in cui l’attenzione alla linea e al cibo è diventata quasi maniacale, anche l’industria alimentare si è adeguata a queste nuove necessità. Diversi prodotti confezionati infatti riportano in bella vista frasi accattivanti che inducono il consumatore sempre più attento a preferire quel prodotto ad un altro. Si ritrovano per esempio frasi come “senza zuccheri” o “con meno il 3% di grassi” o “light” o “senza olio di palma”. Queste frasi stampate sono di certo legali, ma sono altrettanto fuorvianti.
Per esempio “light”, che dall’inglese vuol dire “leggero”, implica che il prodotto sia più leggero per la linea, in particolare che il suo contenuto calorico sia stato ridotto di 1/3 rispetto a quello dell’equivalente prodotto “normale”. Questo dunque può anche essere vero, ma implica tutta una serie di fatti che il consumatore ignora, per esempio che una riduzione di un ingrediente o nutriente comporta sempre una sostituzione o un aumento di qualcos’altro: parliamo di prodotti confezionati che, per essere venduti, devono mantenere la stessa appetibilità e consistenza.
Tipi di zuccheri: quanti ne esistono?
Quando leggiamo invece “senza zuccheri” o “senza zuccheri aggiunti” intendiamo che il prodotto non ha zuccheri o che sono stati ridotti e cioè che il prodotto sia più salutare. In realtà il prodotto ha zuccheri ma ne contiene altri definiti edulcoranti come i naturali maltosio, sucralosio, sciroppo di glucosio o gli artificiali aspartame, saccarina, ciclamato, che non hanno calorie ma comportano tutta una serie di altri problemi; si discute, per esempio, ancora l’effetto neurotossico dell’aspartame, largamente usato da “chi è a dieta”!
La legge italiana classifica come zuccheri solo il glucosio, il saccarosio e il fruttosio. Tutti gli altri edulcoranti, siano essi naturali o artificiali, non rientrano in queste categorie per cui le aziende possono inserirli tranquillamente senza incappare in sanzioni di alcun tipo.
Per esempio, nelle etichette dei succhi di frutta “senza zuccheri aggiunti” si ritrovano spesso ingredienti come il succo di mela o il succo d’uva, o il sucralosio, il maltitolo, l’estratto di malto. Essi sono comunque zuccheri aggiunti alla preparazione, anche se non compare chiaramente la scritta zuccheri sulla confezione.
Ma tutti questi sostituti dolcificanti generano una risposta nel nostro organismo simile allo zucchero: fanno cioè aumentare la glicemia nel sangue, stimolano il pancreas a produrre insulina, alterano la flora batterica intestinale e creano dipendenza.
Come agisce lo zucchero
Esattamente come fa lo zucchero, essi stimolano il Circuito del Piacere situato alla base del nostro cervello, inducendoci ad un consumo smodato di essi. Inoltre, alcuni tra i sostituti dello zucchero aggiungono calorie all’alimento e ciò può contribuire al sovrappeso, all’obesità e predispone a patologie come quelle cardiovascolari, all’osteoporosi, alla steatosi epatica, al diabete, ai tumori.
Quindi ricapitolando bisogna essere critici nei confronti di certe diciture presenti sulle confezioni di ciò che acquistiamo.
Il mio consiglio è quello di non fidarsi e di leggere sempre le etichette per “scovare” eventuali false credenze. Essere più attenti ci aiuta a scegliere meglio per il nostro benessere, d’altronde si tratta della nostra salute, non lasciamoci ingannare!!
Consigli utili per una dieta senza zuccheri in eccesso
La soluzione migliore per avere un dieta sana ed equilibrata e in genere una dieta senza zuccheri in eccesso, resta sempre quella di affidarsi a un professionista della nutrizione che possa valutare i propri fabbisogni nutrizionali evitando le misure fai da te, le diete estreme e le rinunce assolute di qualche tipologia di alimento.
Soprattutto se si vuole intraprendere un percorso duraturo è necessario creare un piano alimentare equilibrato evitando le assolute rinunce che potrebbero avere un effetto controproducente innescando meccanismi di tentazione verso quello specifico alimento innescando frustrazione e il fallimento. Al contrario un professionista della nutrizione è in grado di elaborare un piano dietetico equilibrato e personalizzato sulle proprie necessità ovvero una dieta personalizzata in linea con il proprio stile di vita.