Cominciano i primi colloqui con gli insegnanti e, a volte, una delle problematiche più evidenti che riguardano nostro figlio è la difficoltà nel mantenere l'attenzione.
Accade che l'insegnante spiega un concetto nuovo e l’alunno si gira intorno nell'aula spaesato senza avere, apparentemente, la curiosità di apprendere qualcosa di nuovo.
Ecco che noi genitori torniamo dal colloquio arrabbiati e non ci spieghiamo il perché questo bambino è così tanto « superficiale » e anche un tantino «maleducato»: si comporta a scuola proprio come a casa senza ascoltare e senza stare attento!
Deficit di Attenzione e Iperattività o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
Se avesse un ADHD ossia un disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività?
Le manifestazioni del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) più evidenti sono:
- la difficoltà a mantenere l’attenzione
- la difficoltà a controllare l’impulsività e il movimento
Alle manifestazioni si aggiungono i sintomi primari che sono:
- la disattenzione
- l’iperattività
- l’impulsività
Nei soggetti con ADHD la difficoltà maggiore è nell’attenzione sostenuta, che consente di mantenere uno sforzo prolungato nel tempo durante le attività lunghe e ripetitive, come quelle scolastiche ma anche in tutte le attività di gioco.
La presenza di un ADHD, porta a dei disturbi cosiddetti secondari, che derivano dall’interazione tra le caratteristiche primarie del disturbo e l’ambiente.
I sintomi secondari non sono da sottovalutare, anzi a volte sono veri e propri «campanelli di allarme» del disturbo.
Essi si evidenziano attraverso:
- difficoltà scolastiche con incapacità a organizzare le conoscenze e a sviluppare un piano di lavoro
- bassa autostima e demotivazione con tendenza a estranearsi o con manifestazioni di aggressività
- difficoltà nelle relazioni interpersonali con rapporti discontinui con i compagni e difficoltà di rapporti basati sulla fiducia con gli insegnanti e, a volte, con i genitori
- disturbi emotivi
Tali sintomi secondari sono evidenti anche in altri disturbi, pensiamo ad asempio ad un DSA - Disturbo Specifico dell'Apprendimento - oppure a problematiche relative al Bullismo di classe o, ancora, a momenti di cambiamento che sta vivendo il bambino, pensiamo, ad esempio, ad una separazione genitoriale.
Proprio per non sottovalutare il malessere di nostro figlio e per non cadere in errori di valutazione, è bene affidarsi ad uno specialista per indagare cosa stia accadendo.
Se anche fosse solo una questione di pigrizia, è bene riflettere che la mancanza di interesse non si manifesta in maniera naturale ma si sviluppa sempre con precedenti dinamiche psicologiche e ambientali.
Genitori e Insegnanti Insieme: cosa fare se fosse un Disturbo di Attenzione e Iperattività?
- Creare un ambiente cosiddetto prevedibile, dove il bambino ritrova una routine rassicurante
- Agire sull'organizzazione della classe
- Agire sui tempi di lavoro
- Organizzare le attività sia scolastiche che extra-scolastiche secondo una pianificazione ben precisa
- Imparare, con l'aiuto di un esperto, ad adoperare strategie specifiche e supervisionarle nel team
- Coinvolgere la classe e il gruppo di amici
Cosa si può modificare nell'ambiente in presenza di un Disturbo di Attenzione e Iperattività?
Nelle aule scolastiche, come nella propria cameretta, tanti sono i potenziali distrattori di cui è importante tenere conto per facilitare la quotidianità del bambino. Pensiamo ad esempio a:
- armadi/librerie
- porta
- finestre
- cartelloni
- cestino
- orologio
- tavolo con materiale educativo/pittorico
Essi devono essere, necessariamente, disposti in modo funzionale, affinché disturbino il meno possibile.
Certo è che non possono essere eliminate tutte le fonti di distrazione ma bisogna ripensare ad una differente disposizione degli oggetti.