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PsyMed, studio polispecialistico con sede a Roma (zona Trastevere), ­­­è un centro in grado di seguire e supportare a 360 gradi la futura mamma e la sua famiglia, sia durante la gravidanza che dopo il parto. I servizi e le professionalità messe a disposizione sono di tipo psicologico, nutrizionale ed osteopatico.

Prepararsi ad accogliere una nuova vita è un percorso tanto emozionante quanto delicato e spesso ricco di sfide e fatiche: intraprenderlo facendosi affiancare da personale qualificato è una scelta importante per i genitori nonché una prevenzione per il nascituro!

 

L’Ostetrica che ti assiste da vicino

All’interno del centro PsyMed a Roma potrai scegliere di affidarti ad ostetriche professioniste, che ti accompagneranno dalla gravidanza al parto, in alcuni momenti e quando possibile includendo anche il futuro papà.

In particolare, vengono periodicamente attivati dei corsi di preparazione al parto in cui prendere contatto emotivo, conoscere e apprendere una serie di competenze e strategie per gestire al meglio le sfide legate alla gravidanza, il travaglio, il parto, l’allattamento e le cure neonatali.

Per maggiori informazioni sui corsi pre-parto di PsyMed Roma visita la pagina dedicata  “Verso la nascita e oltre

 

Osteopatia in gravidanza: benefici per la futura mamma

Durante i 9 mesi che precedono il parto, il corpo della donna subisce numerosi e significativi cambiamenti e le strutture corporee possono andare incontro a disfunzioni osteopatiche, generando perturbazioni, fastidi e dolori. In particolare la futura mamma potrebbe soffrire di:

PsyMed con i suoi qualificati osteopati, può aiutare la futura mamma nella cura di questi fastidi; i trattamenti osteopatici mirano infatti ad assistere il naturale processo della gravidanza aiutando il corpo della mamma a trovare l’assetto meno “gravoso” possibile. L’osteopata con i suoi trattamenti si preoccuperà anche di preparare le strutture del corpo della paziente a svolgere al meglio il loro compito durante il delicato momento del parto.

Gli Osteopati di PsyMed, inoltre, possono rivelarsi utili per seguire la neo mamma anche dopo il parto, aiutandola a recuperare in maniera ottimale gli stress che il corpo ha subito durante la gravidanza, il travaglio e il parto.

 

La tua dieta personalizzata durante la gravidanza e l’allattamento

La dolce attesa e il successivo periodo di allattamento, richiedono alla donna un’attenzione particolare alla propria alimentazione, al fine di garantire a se stessa e al piccolo il giusto nutrimento, contrastare eventuali sintomi (nausee, reflusso,etc.) e ridurre il più possibile il rischio di contrarre spiacevoli e/o pericolose infezioni.

Ovviamente, muoversi da autodidatte in questo caso può non essere semplice e sicuro, specie se la futura mamma ha delle condizioni di salute o uno stile alimentare che richiede un’attenzione particolare (es.: diabete, veganesimo, etc.).

I dietisti e nutrizionisti di PsyMed sono in grado di offrirti una consulenza e supportarti definendo un piano alimentare personalizzato, seguendoti sia durante la gravidanza che durante l'allattamento 

 

Gravidanza e psicologia

L’arrivo di un figlio, specie se si tratta del primo (ma non solo), produce sia a livello individuale che nella coppia, tanti “sconvolgimenti”: bisogna fare spazio a nuove emozioni, pensieri, funzioni, ruoli, confini, tempi. Una riorganizzazione che, accanto alle tanto decantate (e socialmente più accettate) gioie, richiede anche tante fatiche e, a volte, può accompagnarsi ad un innalzamento della tensione nella coppia (per esempio nella gestione dei rapporti con le famiglie d’origine, che con il nuovo nato manifestano in modo più chiaro la loro presenza/assenza e il loro modo di “esserci”) o far (ri) emergere delle sintomatologie individuali (stati di ansia, depressione, etc.) che spesso non caratterizzano solo l'umore della futura mamma ma anche del papà

Gli psicologi e psicoterapeuti di PsyMed Roma mettono a disposizione la loro competenza per supportare il futuro genitore o la coppia nel suo delicato compito (servizi di consulenza e sostegno psicologico), e/o per accompagnarla in un percorso terapeutico, qualora emergessero delle aree di particolare fragilità, il bisogno di uno spazio di cura e ascolto.

 

Vivi Serenamente la Tua Gravidanza con PsyMed Roma

Psymed, attraverso la sua equipe multidisciplinare di professionisti della salute, ti segue durante la gravidanza e dopo il parto, offrendo un servizio personalizzato che comprende:

  • Trattamenti osteopatici: tecniche manuali “dolci” per alleviare il mal di schiena e altri fastidi che insorgono spesso durante la gravidanza, a causa dei cambiamenti strutturali cui va incontro il corpo della donna per “fare spazio” al nascituro.

 

  • Consulenza nutrizionale: definizione di un piano alimentare corretto e bilanciato durante la gravidanza e l’allattamento, per permettere alla donna di raggiungere e mantenere il peso ideale, fornendo a se stessa e al piccolo tutte le sostanze nutrienti di cui ha bisogno. Particolare attenzione viene prestata per limitare tutti i disturbi tipici della gravidanza, quali nausea, acidità di stomaco e reflusso gastroesofageo, gonfiore degli arti inferiori.

 

  • Sostegno psicologico e/o psicoterapia: percorsi rivolti alla futura mamma, al papà o a entrambi i genitori. Le sedute possono essere, a seconda dei casi, di “semplice” sostegno e accompagnamento alla genitorialità o assumere tutti i connotati della psicoterapia, avvalendosi prevalentemente dello strumento della parola, senza escludere però il ricorso a tecniche più corporee ed esperienziali, quali per esempio il training autogeno (RAT).

Desiderare e progettare la nascita di un figlio è quasi sempre un evento centrale nel percorso esistenziale di una coppia. Donne e uomini dedicano alla programmazione e all’esperienza della genitorialità molto del loro tempo insieme, dei loro pensieri e delle loro energie. Tuttavia il periodo riproduttivo, in particolare durante e subito dopo la gravidanza, per quanto ricco di desideri, aspettative e immagini positive, è anche potenzialmente stressante per le modificazioni importanti che produce nello stato emotivo e psicologico dei partner. Tali cambiamenti non riguardano solo le donne, ma anche gli uomini. Al di là di eventi imprevisti e dolorosi (gravidanza a rischio, aborto spontaneo nei primi mesi o a ridosso della nascita, problemi di infertilità e richiesta di trattamenti per curarla) in termini generali, uomini e donne vivono lo stress della gravidanza e del post partum in modi differenti ma con alcune caratteristiche sorprendentemente simili.

 

L'Ansia di diventare Papà

Molto si è scritto sull’ansia e la depressione delle donne durante la gravidanza. La depressione post partum – come anche il baby blues - è molto studiata e frequentemente trattata dagli psicologi. Al contrario, le difficoltà esistenziali degli uomini in questo periodo così delicato sono spesso sottovalutate. Ad esempio, si sa che per le donne l’ansia è alta nel primo periodo della gravidanza e cala nella seconda fase per poi ritornare elevata nel periodo pre-parto. L’umore depresso, invece, si scioglie via via dal primo mese fino alla nascita. Può essere sorprendente apprendere, dalle poche ricerche effettuate, che anche i padri vanno incontro ad ansia e depressione durante il periodo che va dal concepimento alla nascita. L’intensità dei sintomi è più bassa di quella delle madri, ma l’andamento ad U sembra essere identico. In particolare, per gli uomini alla prima esperienza genitoriale, l’ansia è molto elevata nel primo e nel terzo trimestre, mentre i padri che già hanno dei figli sperimentano i livelli più alti di stress soprattutto nel terzo trimestre, quello più vicino alla nascita.


Nell’esperienza di ansia e stress dei padri non contano solo fattori psicologici o di personalità. Gli uomini più giovani, con una situazione lavorativa instabile e impegnati sentimentalmente da meno tempo sono quelli che avvertono maggiore sofferenza durante i mesi dell’attesa. In linea di massima, l’ansia negli uomini si abbassa progressivamente dopo la nascita, ma non sempre le cose procedono in modo lineare. La precarietà lavorativa o le difficoltà nel rapporto con la partner possono facilitare il perdurare dell’ansia anche dopo il parto o accentuare vissuti depressivi.


Quali sono le principali paure dei futuri/neo padri?

Alcune paure sono antiche, proprie della “storia psicologica maschile”, come ad esempio il non essere in grado di proteggere e provvedere alla famiglia adeguatamente. I mutamenti sociali e culturali e la sostanziale parità con le donne non hanno intaccato più di tanto la preoccupazione dei futuri padri sulla loro capacità di essere un buon sostegno, economico ed emotivo, per la famiglia che si sta formando. Un’altra paura, in realtà abbastanza diffusa anche se raramente ammessa, è quella di non essere realmente il padre del bambino. Si tratta di una paura riconosciuta come infondata anche da chi la prova – molto raramente si hanno sospetti o indizi reali di tradimento da parte della partner – ma questo indica quanto determinati meccanismi emotivi siano profondamente radicati e scarsamente controllabili.

Un’altra paura che emerge nei padri durante la gravidanza è quella della morte. È come se la nascita di un figlio rivelasse che non si è più “i più giovani”. Se tutto andrà bene, cioè se le cose andranno “come devono andare”, il padre sa che morirà prima del figlio. In altre parole, si dissolve definitivamente la convinzione tipica della giovinezza di essere immortali. Spesso, quando questa consapevolezza si affaccia, la crisi può essere profonda e angosciante. Oltre al timore, largamente sentito dai futuri papà, per la salute del bambino e della compagna, un’altra paura comune è quella delle ripercussioni che la presenza di un figlio può avere sul rapporto con la propria partner. Ad esempio, il padre può sviluppare il sospetto angosciante – e spesso vissuto con senso di colpa e vergogna - che il bambino sarà più amato di lui, che la relazione tra madre e figlio lo escluderà dalla sua intimità con lei, che la relazione sessuale con la partner si raffredderà e che non ci sarà più spazio per attività e tempo insieme.


E se l’ansia e le preoccupazioni per la paternità non si attenuano?

Molte di queste paure si sciolgono rapidamente dopo la nascita del bambino per la maggior parte degli uomini. Tuttavia quando questo non accade o non accade rapidamente, un supporto psicologico può rivelarsi estremamente utile. Molti uomini non si sentono autorizzati a parlare delle loro ansie e dei loro timori con qualcuno e spesso non li affrontano nemmeno con la propria partner. Avere paura è un’esperienza che molti vivono come una manifestazione di debolezza che è opportuno nascondere. In un certo senso, sentire paura sembra essere apparentemente in contrasto proprio con l’immagine di uomo forte, capace di sostenere la famiglia, che ogni futuro padre cerca di costruire. È presente anche il timore di essere giudicati o ridicolizzati o di non essere presi sul serio. Un consulente psicologico può aiutare a ridimensionare e ammorbidire le ansie e le angosce della paternità, in un contesto di accettazione e di condivisione che è professionale ma, al tempo stesso, umanamente accogliente e priva di giudizio.

L’allattamento rappresenta un momento fondamentale per mamma e bambino, dal punto di vista nutrizionale, psicologico e sensoriale.

L’importanza del latte materno come principale fonte di nutrimento del neonato è ampiamente evidenziata in numerose ricerche: l’elevata percentuale di proteine strutturali, grassi, ormoni, enzimi e vitamine essenziali di cui è composto lo rendono assai utile allo sviluppo cerebrale e corporeo. Dal punto di vista relazionale, allattare al seno contribuisce a mantenere il legame stretto tra mamma e bambino stabilito in gravidanza. Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento materno almeno per i primi 6 mesi di vita del bambino, con un mantenimento del latte materno come alimento principale fino al primo anno, pur inserendo durante la fase dello “svezzamento” cibi complementari.

 

Stile alimentare da adottare durante l'allattamento

La composizione del latte materno è influenzata dall’alimentazione e dallo stato nutrizionale della mamma: è importante che la donna abbia immagazzinato le giuste riserve già durante la gravidanza. La produzione del latte materno determina un aumento di tutti i fabbisogni nutrizionali della mamma (energia, proteine, vitamine, sali minerali e acqua) che possono essere ampiamente soddisfatti seguendo una dieta variata ed equilibrata. In tal modo il bambino riceverà un latte adeguato alle sue necessità senza che ciò avvenga a scapito dell’organismo materno.

Per valutare il fabbisogno nutrizionale durante l’allattamento, bisogna sempre considerare anche il periodo precedente di preparazione durante la gestazione. Già con l’inizio della gravidanza la madre immagazzina i nutrienti di cui avrà bisogno in seguito e una parte dell’energia attraverso l’aumento della massa grassa. Per ciò che concerne la valutazione del fabbisogno energetico della mamma, bisogna considerare che la produzione di latte non richiede un grande dispendio energetico. Pertanto non è necessaria una consistente supplementazione energetica: aggiungendo dalle 450 alle 560 Kcal al giorno al fabbisogno calorico soggettivo della donna che allatta, le richieste energetiche vengono sopperite senza alcun problema. L'incremento calorico può essere leggermente inferiore se la madre è in sovrappeso.

 

Alimentazione in allattamento: cosa mangiare e cosa evitare?

Durante l’allattamento al seno può essere adottato lo stesso stile alimentare seguito in gravidanza. Alcuni fabbisogni della donna che allatta sono aumentati rispetto al periodo della gravidanza; ad esempio il fabbisogno energetico, proteico e di alcune vitamine e sali minerali, oltre che di acqua.

Una dieta varia ed equilibrata consente di ottenere il giusto apporto nutrizionale richiesto in questo periodo particolare per la donna. E’ consigliabile distribuire regolarmente gli alimenti almeno in 5 pasti nell’arco della giornata privilegiando:

  • molta verdura, frutta e legumi;
  • pane, pasta e riso integrali;
  • latte e latticini come importante fonte di proteine e calcio;
  • carne per il ferro, lo zinco e la vitamina B12;
  • grassi vegetali, come l’olio extravergine d’oliva, per l’apporto di acidi grassi insaturi;
  • il consumo di pesce per l’apporto di acidi grassi omega 3 e omega 6.

 

Quali alimenti vanno limitati o esclusi durante l'allattamento

Vi sono poi alcuni alimenti che vanno limitati o esclusi dall’alimentazione della mamma durante l’allattamento:

  • alimenti come formaggi fermentati, crostacei, molluschi, mitili, eventualmente anche cacao o cioccolato, ciliegie, fragole, albicocche, pesche (ricchi di sostanze vasoattive o capaci di indurne il rilascio), che potrebbero scatenare nel neonato manifestazioni pseudo-allergiche. In quelle famiglie nelle quali c’è un’alta incidenza di allergie che rendono il neonato un soggetto a rischio, la madre dovrebbe evitare anche cibi potenzialmente allergizzanti come arachidi, latte, uova e pesce;
  • cibi che rappresentano una possibile fonte di tossinfezione alimentare come carne, pesce e uova crudi o poco cotti o cibi preparati e conservati in modo non igienicamente idoneo. A tal proposito è importante lavare sempre bene la verdura e la frutta e sbucciarla;
  • tè, caffè, cacao e bevande contenenti caffeina, in quanto contengono alcaloidi che passano nel latte materno. Un eccesso di caffeina può determinare irritabilità e insonnia nel neonato, mentre un consumo moderato, pari a 2-3 caffè o tè al giorno, non determina particolari conseguenze;
  • gli alcoolici, poiché anche l’etanolo viene escreto nel latte. Eventualmente un bicchiere di vino, a bassa gradazione alcolica, può essere inserito durante i pasti ma non più di 1-2 volte a settimana. Sfatiamo anche l’antico detto che “la birra fa latte”: la sua assunzione non solo non aumenta la secrezione lattea, ma può conferire un sapore sgradevole al latte;
  • i superalcolici, da evitare inderogabilmente.

 

Allattamento: gli errori da evitare

Inoltre è opportuno ricordare che durante l'allattamento un possibile rischio dovuto all’alimentazione è dato dalla presenza di inquinanti nel latte che provengono principalmente dalla mobilizzazione del tessuto adiposo verso i grassi nel latte materno; per questo è importante evitare diete dimagranti eccessive e d'urto che immettano improvvisamente nel sangue maggiori quantità di fattori inquinanti liposolubili.

E’consistente il pericolo che piombo, mercurio, cadmio e diossina passino attraverso il latte materno, specie attraverso i lipidi.

Dal punto di vista alimentare è possibile ridurre tale rischio:

  • evitando di mangiare pesci d'acqua dolce e altri animali marini che provengano da acque riconosciute come inquinate;
  • evitando il consumo di pesci di grandi dimensioni come tonno, spada, squalo, sgombro reale;
  • lavando accuratamente frutta e ortaggi per scongiurare il pericolo di residui di pesticidi sulla buccia;
  • togliendo il grasso e la pelle dalla carne al fine di eliminare l’accumulo di contaminanti liposolubili.

Infine è bene ricordare che è la suzione del bambino a determinare la quantità di latte prodotta. In condizioni di riposo adeguato, la mamma va incoraggiata ad attaccare il bimbo al seno frequentemente durante il giorno per stimolare la produzione di latte.

Come raggiungere il completo benessere psico-fisico durante l’attesa del bambino

Piacevole è pensare al rilassamento, ancora più bello pensare di potersi rilassare in gravidanza.
Illusione? Forse no.
Attraverso la pratica del Training Autogeno in Gravidanza (RAT), la donna impara una serie di esercizi che saranno utilizzabili, in maniera del tutto autonoma, nel momento dell’attesa del bambino, durante il parto e, assieme al piccolo, dopo la gravidanza.

 

Cosa si intende per Training Autogeno?

Il RAT deriva dal Training Autogeno (T.A.), ossia il praticare una serie una serie di esercizi con l’obiettivo di rilassare la persona.
Il termine «autogeno», significa che si «genera da sé», ossia una volta appresi gli esercizi sotto la guida di un esperto, le persone possono praticarli autonomamente.

I benefici del Training Autogeno, provati attraverso validi studi scientifici, sono numerosi.
Di seguito ne citiamo solo alcuni:

  • Autoinduzione di calma, attraverso il rilassamento interiore
  • Autoregolazione delle funzioni corporee, come ad esempio la circolazione sanguigna
  • Miglioramento delle prestazioni sia fisiche che cognitive, in particolare miglioramento della memoria e dell’attenzione
  • Autocontrollo
  • Diminuzione della percezione del dolore

Attraverso il training autogeno regredisce l'ipertono del sistema simpatico, quindi si riduce il tono muscolare e la pressione del sangue e si rilassano le pareti dei vasi sanguigni.
Gli esercizi del training autogeno coinvolgono ben sei aree fisiologiche, che sono:

  • muscolare
  • vascolare
  • cardiaca
  • respiratoria
  • addominale
  • cefalica

Praticando questa tecnica, in maniera costante, possiamo raggiungere uno stato di enorme benessere psico-fisico.

 

Quali sono le caratteristiche e i benefici del Training Autogeno in Gravidanza?

In un momento delicato e importante nella vita di una donna, come la nascita di un figlio, il Training Autogeno si inserisce per far vivere serenamente l’esperienza del parto e per sviluppare una profonda unione con il bambino.
Nello specifico il Training Autogeno in Gravidanza (RAT):

  • favorisce la calma perché in grado di stimolare la produzione di endorfine che contrastano l'ansia e l'agitazione
  • favorisce il controllo del dolore grazie al rilassamento della muscolatura
  • Aiuta nella fase del travaglio perché fa sì che i muscoli non oppongano resistenza alla discesa del piccolo, ma invece l'assecondino
  • favorisce il rilassamento della zona genitale sfruttando la respirazione
  • ossigena l'organismo tra una contrazione e l'altra perché impara a sfruttare al meglio la respirazione

Inoltre, il RAT riduce alcuni dei disturbi più frequenti della gravidanza: la nausea, il vomito, la stitichezza, l’insonnia, la dispnea ansiogena, le tensioni emotive, l’aumento della pressione arteriosa, le tensioni muscolari, il senso di stanchezza.


Le Fasi del Training Autogeno in Gravidanza (RAT) sono:

  • Prima Fase: prevede lanalisi dello stato di contrazione/decontrazione muscolare
  • Seconda Fase: ci avviciniamo alla percezione consapevole di particolari sensazioni somatiche come il calore, il peso, la tranquillità
  • Terza Fase: impariamo a respirare, prendendo coscienza del nostro corpo


Proprio perché autogeno, le donne che praticano questa tecnica prima della gravidanza, una volta acquisito il RAT, saranno accompagnate ad applicare anche successivamente le tecniche di distensione apprese, in maniera del tutto autonoma senza più l’aiuto di un trainer, favorendo il loro benessere e il loro vissuto psicofisico al momento della nascita del figlio ma anche successivamente assieme al bambino.

È stato dimostrato da numerosi studi che chi pratica il Training Autogeno in Gravidanza riesce a recuperare più in fretta energia psicofisica e, di conseguenza, è in grado di rispondere in modo più adeguato alle esigenze del neonato.
Anche i neo papà, con un protocollo di svolgimento degli esercizi differente rispetto a quello della mamma, possono praticare il TA in modo da aumentare il benessere della coppia genitoriale.


Dott.ssa Loredana Locusta
Psicologa esperta in Neuropsicologia Clinica
Trainer metodo RAT - Training Autogeno in Gravidanza -

 

La dolce attesa richiede alla donna un’attenzione particolare alla propria alimentazione, allo scopo di garantire a se stessa e al nascituro i giusti nutrienti, contrastare una serie di eventuali sintomi associati alla gravidanza (nausea, reflusso, etc.) ed evitare o ridurre il più possibile la probabilità di contrarre alcune infezioni (es.: toxoplasmosi).
Se sei una donna in gravidanza, sarai probabilmente presa da mille dubbi e potresti trovare utile avere delle indicazioni per orientarti nelle tue scelte alimentari…eccole!

Alimentazione in gravidanza: regole generali

  • Seguire una dieta varia, bilanciata ed equilibrata, contenente tutti i principi nutritivi
  • Consumare 5 pasti al giorno
  • Mangiare lentamente e masticare con cura
  • Bere almeno 2 litri di acqua al giorno, preferibilmente oligominerale, non gasata e lontano dai pasti
  • Consumare 2 porzioni a settimana di pesce ricco di omega 3, allo scopo di raggiungere l’introito raccomandato di 200 mg/dì di DHA
  • Consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura
  • Consumare 2-3 porzioni al giorno di prodotti caseari, preferibilmente magri, al fine di garantire un adeguato intake di calcio e vitamina D
  • Consumare ogni giorno una fonte adeguata di proteine ad alto valore biologico (carni magre, uova, formaggi o legumi e cereali in associazione)
  • Introdurre la frutta secca (es. mandorle, noci) e semi oleosi: sono ricchi di vitamine e di acidi grassi omega 3
  • Privilegiare alimenti integrali

 

Alimenti da preferire durante una gravidanza:

  • Alimenti freschi e di stagione, per mantenerne inalterato il contenuto di vitamine e minerali
  • Carni magre ben cotte
  • Pesci magri tipo sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata cucinati arrosto, al cartoccio, al vapore o in umido
  • Formaggi freschi magri tipo mozzarella, ricotta, crescenza, primo sale ecc.
  • Latte e yogurt, preferibilmente magri
  • Verdura e frutta di stagione, ben lavata, ogni giorno
  • Cereali integrali
  • Frutta secca in quantità controllata

 

Alimenti da limitare durante una gravidanza:

  • Caffè, tè e bevande contenenti caffeina/teina
  • Sale: preferire quello iodato
  • Alimenti contenenti zuccheri semplici come saccarosio, miele, marmellata, succhi di frutta, dolciumi in genere
  • Prodotti confezionati, snack salati, merendine
  • Grassi animali: preferire l'olio extravergine di oliva


Alimenti da evitare in gravidanza

  • Bevande alcoliche
  • Bevande zuccherine
  • Carne cruda e insaccati
  • Pesce, latte, formaggi e uova crudi
  • Pesce spada, tonno fresco, tonno pinna blu o tonno bianco, squalo, aringhe e salmoni del Mar Baltico

Queste indicazioni generali non sostituiscono ovviamente un piano alimentare personalizzato che terrà conto di tutte le specifiche della futura mamma, accompagnandola durante le diverse fasi della gravidanza: stile di vita, storia clinica, eventuali situazioni patologiche o stili alimentari (es: vegetarianismo o veganismo).

Richiedere una consulenza nutrizionale in gravidanza è fondamentale per te e per il tuo bambino: contattaci!

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