Presso lo studio PsyMed da diverso tempo il Dr. Fabio Meloni, psicologo e psicoterapeuta esperto in disturbi alimentari, tiene alcuni gruppi terapeutici sulla fame nervosa, a cadenza settimanale. La grande novità è che ultimamente ne è stato avviato uno in cui la sinergia con la figura del biologo nutrizionista, da sempre considerata risorsa importante, è stata intesa ben oltre la possibilità di un "semplice" coordinamento tra le due figure professionali sul singolo paziente (magari seguito individualmente): una volta al mese la Dr.ssa Carolina Cecere, biologa nutrizionista, partecipa agli incontri affiancando il Dr. Meloni e portando la propria competenza e professionalità nel vivo degli scambi del gruppo.
Ma vediamo più da vicino come funziona, rivolgendo qualche domanda ai professionisti coinvolti in questo interessante e innovativo progetto.
Dr. Meloni, a chi si rivolgono questi gruppi e come funzionano?
I gruppi di sostegno e terapia per Fame Nervosa, Disturbi del Comportamento Alimentare e Obesità accolgono persone che sono impegnate in un percorso di perdita di peso o sono in trattamento dietetico/nutrizionale e sentono difficoltà nel seguire una dieta in modo continuativo; oppure presentano Disturbi del Comportamento Alimentare o soffrono di Fame Nervosa. Inoltre i gruppi sono molto efficaci nell'aiutare le persone che hanno affrontato o stanno affrontando un percorso bariatrico a modificare il loro stile nutrizionale e a mantenerlo nel tempo. I gruppi si incontrano una volta alla settimana per 2 ore in giorni e orari differenti della settimana. Presso PsyMed (a Roma zona Trastevere) sono attualmente attivi due gruppi, il mercoledì dalle 15 alle 17 e dalle 19 alle 21. Altri due gruppi sono in attivazione e sono previsti per il lunedì dalle 11 alle 13 e il martedì dalle 21 alle 23. Le iscrizioni sono sempre aperte e per accedere è necessario sostenere un colloquio individuale preliminare.
Su quale input è nata l'idea di proporre un gruppo in cui lavorassero in sinergia e in modo integrato psicologo e nutrizionista?
Le problematiche con il cibo sono complesse e la maggior parte delle linee guida in materia, sia nazionali che internazionali, raccomandano l'approccio integrato e multidisciplinare nel trattamento di questo tipo di disturbi. Nei miei gruppi è previsto l'intervento del nutrizionista per un'ora al mese. Lo scopo non è quello di prescrivere diete o di verificare l'adesione ai piani alimentari. Piuttosto, il nostro obiettivo è quello di parlare di cibo e salute e di correggere i miti e le convinzioni – per lo più sbagliate e dannose - che le persone con problemi nella sfera alimentare spesso hanno.
Dr.ssa Cecere, lei è biologa nutrizionista, e dunque segue individualmente diverse persone con disturbi alimentari. Qual è la differenza, il valore aggiunto, che può venir fuori dalla sua presenza in un incontro di gruppo di questo tipo?
Nei soggetti che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare è fondamentale intraprendere un percorso psicologico, ma fondamentale è anche il confronto tra chi condivide le stesse problematiche. Durante questo confronto, la presenza di un nutrizionista è l'ideale per inculcare le basi di una sana e corretta alimentazione e correggere dei comportamenti sbagliati: spesso le persone, inconsapevolmente, si fanno guidare nelle proprie scelte alimentari da conoscenze errate, senza alcuna base scientifica, magari dando credito al 'sentito dire' o a post pubblicati sui social. Direi quindi che la presenza di un esperto in nutrizione è essa stessa un valore aggiunto.
Come sente accolta dai pazienti la sua presenza nel gruppo? Che tipo di domande le rivolgono?
Sin dall'inizio il gruppo ha accolto positivamente la mia presenza, facendomi sentire parte integrante di esso e la conferma di ciò è data dal fatto che di volta in volta le persone mi riferiscono di aver cambiato delle abitudini, radicate ma di per sé errate, e che ciò le ha portate a migliorare la gestione del loro disturbo alimentare.
Le domande che in genere mi rivolgono spaziano da semplici consigli pratici, come ad esempio “cosa bisogna mangiare prima e dopo una corsa?” a quelle magari più complesse del tipo “come prevenire e/o gestire attraverso l'alimentazione gli attacchi di fame nervosa?”. Ma in generale posso dire che ogni domanda è importante perché offre uno spunto da cui partire per esplorare più concetti e questioni.
Dr. Meloni, alla luce dell'esperienza maturata finora in questo progetto e dei feedback raccolti dai pazienti nel gruppo che conduce, che idea si è fatto circa l'efficacia di questa "formula"?
I feedback sono molto positivi e stiamo lavorando per rendere la collaborazione ancora più efficace e produttiva per le persone che partecipano.
Se sei interessato ai nostri gruppi sui disturbi alimentari e fame nervosa attivi presso PsyMed a Roma (in zona Trastevere), contattaci saremo lieti di fornirti tutte le informazioni o rispondere alle tue curiosità.