La Dott.ssa Maria Cristina Gori è una Psicologa iscritta dal 1997 all’Albo degli Psicologi del Lazio (sez. A n. 7249).
Ha maturato esperienze e competenze in diversi ambiti lavorativi pubblici e privati (Scuole, Dipartimenti di Salute Mentale, Istituti Penitenziari, Associazioni ed Organizzazioni) svolgendo attività di formazione, consulenza e sostegno psicologico.
Socia dell’Associazione Nazionale Stress e Salute (ANSES), si occupa di:
- Consulenza e sostegno psicologico individuale, di coppia e familiare
- Training Autogeno e Tecniche di rilassamento
- Valutazioni psicodiagnostiche (in ambito clinico, giuridico-forense e del lavoro)
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Resilienza è una parola che ricorre frequentemente da quando è scoppiata la pandemia da Covid-19; la ritroviamo anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR o Recovery Plan) stilato dal Governo. Ma cos’è esattamente e perché è diventata così importante in questo periodo?
Il termine resilienza per come ha iniziato ad essere usato in psicologia è in realtà una metafora di un fenomeno misurabile in fisica, ovvero dell’attitudine di un corpo a resistere senza rotture in seguito a sollecitazioni esterne brusche o durature di tipo meccanico. I materiali vengono definiti resilienti se, dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione, ritornano alla loro forma iniziale.
Significa saper affrontare gli eventi stressanti o traumatici, significa piegarsi piuttosto che spezzarsi se sottoposti a pressione, perseverando e adattandosi nell’affrontare le sfide; vuol dire attingere dalle proprie risorse per riprendersi e crescere dopo una crisi.
La resilienza è, in sintesi, tutto ciò che ci serve per sopravvivere a adattarci alle avversità in un mondo stressante ed estremamente complesso.
E noi? Quanto ci sentiamo resilienti? Cosa significa per noi essere resilienti? Da dove viene la nostra resilienza?
La resilienza non è un tratto stabile e immodificabile della personalità ma è qualcosa che chiunque può apprendere, migliorare e sviluppare.
La resilienza inoltre non è una caratteristica presente per tutta la vita: anche per le persone dotate di qualità resilienti possono esserci dei momenti e delle situazioni troppo pesanti da sopportare. Essere resilienti, infatti, non significa essere individui invulnerabili, inaccessibili alle emozioni o alla sofferenza; significa avere le risorse per riuscire ad affrontare le difficoltà o gli stress senza farsi sopraffare.
Ognuno di noi, con l’aiuto di un esperto, può mettere a punto un proprio piano di costruzione della resilienza per acquisire o sviluppare quelle risorse necessarie ad affrontare e superare le avversità e per riuscire, di conseguenza, a riorganizzare positivamente la propria vita.
Perciò ricordando che ciascuno di noi può sempre imparare e cambiare, proviamo a migliorarci!
Gli utenti di solito fanno richiesta di consulenza psicologica per:
In generale, chi si rivolge allo psicologo per una consulenza psicologica (sia esso individuo, coppia o organizzazione) “avverte, anche se spesso in maniera confusa ed imprecisa, una sorta di discontinuità tra la propria capacità di agire per il raggiungimento di un obiettivo e tale obiettivo, ovvero lo scopo verso il quale l’azione è diretta” (M. Grasso, S. Salvatore, 1993).
Lo scopo della consulenza psicologica è quello di sostenere, motivare, abilitare o riabilitare la persona all’interno della propria rete affettiva, relazionale e valoriale, al fine anche di esplorare difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi anche legati a cicli di vita, rinforzando capacità di scelte, di problem solving o di cambiamento (CNOP, Atti Tipici e Riservati della Professione Psicologica: la Competenza del Counseling 20/06/2020).
La relazione di consulenza è collaborativa. L’utente impara ad aiutare se stesso e l’operatore ha la funzione di “facilitatore” dei processi perché accompagna e facilita l’utente nel raggiungimento dei propri risultati.
L’intervento del professionista sarà efficace, infatti, nella misura in cui gli utenti, dopo l’interazione con lui, sono in grado di gestire le situazioni problematiche o sanno come usufruire di risorse fino allora non usate o sono in grado di usare opportunità per vivere in modo efficace e funzionale.
I vantaggi per l’utente che effettua un percorso di consulenza “efficace” sono:
La consulenza richiede un numero definito di incontri e può evolvere, se necessario, in un percorso di sostegno psicologico o di psicoterapia.
Se desideri maggiori informazioni contatta la Dott.ssa Maria Cristina - Psicologa a Roma