Dolcificanti artificiali & Sostituti dello zucchero
dott.ssa Annunziata Taccone, Biologo Nutrizionista
I dolcificanti sono sostanze che vengono aggiunte agli alimenti o bevande per conferire il caratteristico sapore dolce. In commercio esistono diversi tipi di dolcificanti che possono essere divisi in due grandi gruppi: i dolcificanti NATURALI e i dolcificanti ARTIFICIALI.
Tra i dolcificanti NATURALI troviamo il Miele, il Fruttosio, il Saccarosio comunemente chiamato Zucchero, il Sorbitolo, lo Xilitolo, lo Sciroppo d’acero/agave e la ben nota Stevia. Ultimamente il consumo di Stevia è lievitato: si tratta di un dolcificante dalle mille proprietà in quanto non ha calorie, non innalza i livelli di zuccheri nel sangue ed ha un potere dolcificante 200 volte maggiore del comune zucchero. Di contro però ha un retrogusto di liquirizia, non gradito da tutti, abitua il palato al consumo di cibi sempre più dolci e spesso viene venduto non nella sua forma pura ma mescolato con altri zuccheri come l’eritritolo che, in eccesso, può avere effetti negativi a livello intestinale. Quindi attenzione: “naturale” non è sempre sinonimo di buono!
Tra i dolcificanti ARTIFICIALI ci sono l’Acesulfame K, i Ciclamati, la Saccarina, e il ben noto Aspartame. Questi ultimi sono quelli creati in laboratorio e nascono proprio per soddisfare le richieste dei pazienti diabetici. Infatti i dolcificanti artificiali non causano aumenti di glicemia (aumento degli zuccheri nel sangue) e per questo sono ben tollerati dai soggetti con diabete. Inoltre essi non contengono calorie, per questo spesso usati come sostituti nelle preparazioni industriali di dolci “senza zuccheri” o comunque dietetici, e hanno anche un potere dolcificante maggiore rispetto al comune zucchero: questo vuol dire che ne basta una minima quantità per avere l’effetto del dolce.
Visto l’enorme potere dolcificante degli zuccheri artificiali (l’Aspartame è 170 volte più dolce dello zucchero e la Saccarina ben 450-600 volte), anch’essi hanno un effetto diseducativo sul gusto del dolce: siccome dolcificano di più, spingono il nostro palato a ricercare esattamente quel grado di dolce e ciò, a lungo termine, può porre le basi per malattie metaboliche, sovrappeso, obesità. Inoltre questi dolcificanti stimolano il pancreas a sintetizzare più insulina: l’iperinsulinemia porta ad un aumento del senso dell’appetito e predispone a patologie quali il diabete.
Uno studio indica che, paradossalmente, chi fa un uso smodato di alimenti o bevande con dolcificanti si ammala di più di diabete rispetto a chi non ne consuma. Infine se da un lato è stata ampiamente dimostrata la sicurezza dei dolcificanti artificiali, dall’altro non esistono ancora studi sulla tossicità del loro consumo cronico a lungo termine e a dosaggi elevati. Uno studio condotto dall’Università di Israele e di Singapore pubblicato su Molecules dimostra che alcuni dolcificanti artificiali comuni hanno un effetto tossico sul microbioma, un organo presente nel tratto intestinale le cui alterazioni sono state associate a condizioni e malattie come obesità, steatosi epatica, allergie e malattie autoimmuni.
In conclusione posso affermare che non esiste il dolcificante perfetto: sia i naturali, sia gli artificiali hanno pro e contro che devono essere gestiti.
Il mio consiglio è quello di non eccedere con gli zuccheri nella dieta quotidiana e abituarsi il più possibile a gusti meno dolci. Solo così facendo nel momento in cui ci si concede un dolce ci si può permettere di non badare al tipo di zucchero contenuto: in quanto eccezione alla dieta non ha senso puntualizzare!